Ti amo da sempre (Italian Edition) by Tyler King

autore:Tyler King [King, Tyler]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-09-22T22:00:00+00:00

Capitolo diciotto

«Farò tardi», mormorò Hadley sulle mie labbra.

Io la ignorai, e le ficcai la lingua in bocca per farla stare zitta. Anche la mattina era andata più o meno allo stesso modo, per esempio quando cercò di vestirsi per andare a lezione e di preparare la colazione. Io avrei preferito rimanere a letto.

Hadley mi cadde tra le braccia, e lasciò che la schiacciassi contro il muro alla fine di uno stretto corridoio dell’edificio di arte. Avevo dovuto ispezionare due aule prima di rintracciarla. Ora che eravamo usciti allo scoperto, non riuscivo a fare altro che a pensare alla volta successiva in cui avrei potuto toccarla.

«Sul serio», bisbigliò. «Il professore farà una scenata se entro in ritardo».

«Che lezione è?».

Dato che era così determinata ad andare, io spostai la mia attenzione sul suo collo e feci scivolare le mani sulla sua schiena, poi alzai la t-shirt dei Bad Religion che aveva preso in prestito quella mattina e aveva legato alla vita con un nodo. Io avevo avuto un’erezione per tutta la durata del tragitto da casa all’università.

«Labhoo-ratorio di foto…», balbettò, con la voce che tremava mentre io le mordicchiavo la pelle. «Asha e io ohhh… andremo a fare shopping per cercare un vestito per il ricevimento».

«Prendi la mia macchina», dissi, scostandole un piede in modo da posizionarmi in mezzo alle sue gambe.

Ne avevo abbastanza di ascoltare, così misi la mia bocca sulla sua e pretesi le sue labbra. Lei mi morse la lingua.

«Cazzo, Punky». Le morsi il labbro per vendetta, e perché volevo mordere quel labbro da non so quanto tempo.

«Non sono abituata a baciarti con il piercing», disse con un sogghigno.

«E?»

«È strano».

«Immagina cosa sentirai quando…».

Hadley non mi lasciò finire, ma recepì il messaggio. Con le mani mi afferrò i capelli e li tirò forte quando mi ficcò la lingua in gola. Alzò un gamba per metterla intorno al mio fianco e io la tenni così, praticamente scopandola come fanno i cuccioli.

«Un sorriso!».

Il flash di una macchina fotografica. Aprii gli occhi e mi girai verso la fine del corridoio, e borbottai.

«Cazzo, Asha. Mi hai spaventata». Hadley lasciò cadere le braccia e mi spinse via. Si sistemò la maglietta, assicurandosi che ogni cosa fosse al proprio posto.

Il mio cazzo andò a nascondersi alla vista di Asha. Moglie perfida del dottor Frankenstein.

«Cancellala», esclamai.

«Stai scherzando?». Asha lasciò penzolare la macchina fotografica al cavo che aveva intorno al collo. «La faccio stampare e incorniciare».

«No», disse Hadley. «Cancellala o farò volare la macchina fotografica da qui al parcheggio».

Le labbra rosa fluo di Asha si contorsero costernate, e aggrottò le sopracciglia. «Non volete farmi divertire con questa storia?»

«No», rispondemmo all’unisono.

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